di Giulio Scarantino

Il 14 Gennaio è finalmente il giorno dell’assemblea cittadina indetta dal Sindaco per spiegare i motivi dell’aumento dell’imposta sui rifiuti, che sia anche il giorno per informare dell’ordinanza che ha vietato l’utilizzo della plastica usa e getta?

Dal primo giorno del 2020 la città di Caltanissetta e i suoi abitanti sembrano essere intrappolati in un incantesimo. Infatti la notizia dell’aumento del 25% della TARI sembra aver spezzato il fiabesco e idilliaco rapporto tra i nisseni e il loro Sindaco Roberto Gambino e aver catalizzato l’opinione pubblica, il dibattito soltanto sui rifiuti.
La “munizza” insomma è l’argomento del 2020,  non un gran inizio.
Va da sé che l’aumento della TARI determini per i cittadini delle spese che incidono sul potere di acquisto di ognuno.

Vi è di più. Com’è stato già detto, l’incremento della TARI in un periodo di progressiva conversione alla raccolta differenziata porta con sé un messaggio politico disastroso: differenziare ci costa di più.

Ormai tutti sappiamo che il conferimento corretto dei rifiuti, la sua raccolta differenziata, il riutilizzo quando possibile,  sono atti necessari per una società civile e per un futuro sostenibile. Tutto ciò diventa più arduo affermarlo se comporta un costo maggiore del conferimento scriteriato dei rifiuti.

Eppure una scelta civica e sostenibile dal primo Gennaio del 2020 è stata fatta dall’attuale Giunta: Caltanissetta ha vietato l’utilizzo per gli esercizi commerciali della plastica monouso e per i privati (residenti, turisti ecc…) l’obbligo di utilizzo della plastica monouso biodegradabile.
Nonostante ciò, dal giorno dell’approvazione dell’ordinanza n. 57 del 21/10/2019 ad oggi nessuna dichiarazione ufficiale ai cittadini è avvenuta. Neanche il primo Gennaio, giorno in cui è entrata vigore, dedicato solamente all’aumento della TARI.

Un silenzio che fa riflettere ed è più assordante del gran parlare di questi giorni.
Cosa dire di un Sindaco iper comunicante che nulla ha proferito su questa importante decisione per la città? O dell’opposizione che non incalza su aspetti critici dell’ordinanza?
Vedi ad esempio la Lega di Oscar Aiello, tanto solerte ad intestare l’ordinanza consiliare per il Comune Plastic Free – che nulla diceva in verità, se non un manifesto da sbandierare sui social- quanto silente su un passo così deciso verso l’abbandono della plastica monouso.
Cosa dire di Caltanissetta Protagonista, che con il consigliere Toti Petrantoni aveva addirittura riservato critiche alla maggioranza per le poche garanzie inserite nell’ordinanza e la sua blanda incisività. Perché proprio adesso che un’ordinanza esecutiva e non un semplice indirizzo esiste, tutto attorno tace?
(Qui l’annuncio ed un estratto del provvedimento pubblico sul gruppo EFFETTO TERRA di Facebook che ha riunito le associazioni promotrici dell’ordinanza) .

L’impressione è che ancora una volta la tutela dell’ambiente venga considerata un’ azione politica di manifesto da sbandierare sui social, ma quando questa determini costi e sacrifici, scelte coraggiose e decisive, vince sempre l’impopolarità legata al tema. Vince il pregiudizio che la tutela dell’ambiente sia un lusso di pochi, un vezzo di qualche “radical chic”.
Se così non è perché oggi pomeriggio non annunciare anche il divieto dell’utilizzo della plastica monouso? Perché non fare chiarezza sulle modalità dei controlli che verranno svolti su esercizi commerciali e privati per il rispetto dell’ordinanza? Perché non chiarire se nella stretta ai controlli sul conferimento dei rifiuti, verrà presa in considerazione anche la recente ordinanza per gli esercizi commerciali e i ristoranti?