di Annarita Giglia

Quale periodo più conviviale se non quello del Natale! Convivialità che nella maggior parte di questo periodo si realizza in tavola tanto da arrivare a spendere in ogni famiglia fino a 140 euro per imbandire la tavola natalizia!

Si comprenderà che in questi giorni particolari è facile arrivare a ingerire quasi il doppio del fabbisogno giornaliero e purtroppo le abbuffate non si rivelano mai una scelta positiva!

Se è vero che qualche peccato di gola è inevitabile, non è impossibile festeggiare all’insegna della salute, mangiando un po’ meno e meglio.

Le due Regole principale da tenere in mente sono consumare alimenti che siano di qualità e in piccole porzioni.

Una delle strategie da mettere in pratica ai pranzi e alle cene nei giorni di festa è quella di dividere il piatto in tre parti

  • metà sarà caratterizzata dalle verdure;
  • ¼ sarà caratterizzato dal cereale di preferenza previsto nel menù (pasta, riso, orzo, farro, patate);
  • l’ultimo ¼ che invece sarà caratterizzato da proteine (carne rossa o bianca, pesce).

Altra accortezza apparentemente scontata ma che non lo è più quando ci sediamo a tavola è quella di evitare di abbuffarsi e questo si può fare attuando la filosofia del “prevenire è meglio che curare”.

Come si fa?

Oltre ad assicurarsi una colazione leggera ma comunque presente, si potrebbe iniziare il pasto principale con una mela, ottimo spezza-fame grazie alla capacità di stimolare ormoni regolatori del senso di sazietà senza che si arrivi eccessivamente affamati in tavola; preferire al “piluccamento” del pane, lo “sgranocchiamento” di verdure crude da accompagnare con un pinzimonio di olio, aceto e spezie.

Unito a queste accortezze, il consumo di piccole quantità permetterà di assaggiare più porzioni e provare più pietanze senza per questo sentirsi appesantiti. 

Di seguito un’idea per preparare un menù di Natale nutrizionalmente di qualità ma comunque garante di palatabilità:

Antipasto:

Bruschette di pane di Tuminia da accompagnare con salsa di avocado e limone e cubetti di feta;  

Primo piatto:

lasagna di ricotta e zucchine

Secondo piatto:

Trancio di salmone selvaggio norvegese su letto di vellutata di cavolfiore;

Contorno

Insalata di radicchio e noci;

Dolce

Plum-cake al caffè e cacao;

Per esigenze logistiche abbiamo dovuto scegliere una delle portate da presentare e descrivere: il Secondo piatto 

(Se foste curiosi di conoscere anche le altre portate non avete che da scrivere sul blog LAO).

  • La scelta del tipo di pesce (selvaggio e norvegese) ricade principalmente sulla qualità nutrizionale; la modalità di cottura ideale per questo alimento è a microonde (4 minuti a 850WT) in modo da garantirne i valori nutrizionali. Per i trdizionalisti andrà bene la cottura al forno (20-25 minuti a 180°).
  • Il cavolfiore verrà sbollentato per circa 7-8- minuti in poca acqua, il tempo giusto per poter rispettare tutti i principi nutrizionali che questo ortaggio può offrire. Una volta cotto trasferirlo in un contenitore oblungo e aggiungere ½ bicchiere di acqua, ½ di latte parzialmente scremato, 1 cucchiaino di olio (per porzione), un pizzico di sale e pepe.

Versare la vellutata su una pirofila da portata monoporzione sulla quale verrà adagiato il salmone. Aggiungere del tipo e un cucchiaino di olio extra vergine a crudo.