Di Giulio Scarantino

Qualche giorno fa al Museo Diocesano di Caltanissetta con la mostra “La Vergine in ascolto” ha avuto inizio una nuova stagione culturale per Caltanissetta. Un principio che, come tutti i migliori, ha ricordato con rispetto e gratitudine il passato. Aleggia ancora, a due anni dalla scomparsa, il ricordo dell’ex direttrice del museo la Professoressa Fiandaca: “sulla scia di chi ha lavorato con passione e dedizione, riusciremo a crescere elevando l’anima alla mente .”
Dalla cappella del seminario i saluti del nuovo direttore Giuseppe Di Vita del MUDIC, del Sindaco Gambino, il Direttore della Soprintendenza Daniela Vullo e il Vescovo Mario Russotto hanno preceduto la visita della mostra. “Con questa mostra inizia un nuovo percorso per il Museo Diocesano, ringrazio Sua Eccellenza per questa nomina. Aprire il museo alla città e al territorio, questo è il nostro obbiettivo”. 


Si sono susseguiti i saluti con le parole del Sindaco: “siamo in un momento di grande difficoltà su diversi fronti, vengo da una riunione estenuante. Questo luogo è arrivato nel momento giusto, perché mi suscita serenità. Spero che possa anche guidarmi nel fare le scelte giuste per la Città. Questo luogo è un esempio di sinergie che lavorano verso la stessa direzione: un modello per la nostra comunità”. Nel discorso del Sindaco sono stati ringraziati tutti gli enti e le persone interessate: la Soprintendenza di Caltanissetta, l’ architetto Filippo Ciancimino -curatore della mostra- , il nuovo direttore del Museo Giuseppe Di Vita. Per la presentazione un magistrale intervento del Vescovo Mario Russotto ha catturato l’attenzione, in un silenzio attratto e magnetico, che ha descritto dettagliatamente la scelta del tema per questa prima mostra e i contenuti che si trovano all’interno. “La vergine in ascolto è il titolo che abbiamo preso dalla Marialis Cultus di San Paolo VI, colui che voleva Maria come titolo di madre della chiesa e così è stato alla conclusione del Concilio.” L’intervento si è articolato attraverso un paragone tra l’Annunciazione di Zaccaria e l’Annunciazione di Maria per mostrare la straordinarietà dell’evento, che rompe tutte le tradizioni del testo sacro. Infatti dell’Annunciazione si parla soltanto nel Vangelo di Luca, che si articola con i due momenti di Zaccaria e Maria, i quali messi a confronto mostrano l’evoluzione del messaggio evangelico. “L’Annunciazione a Maria è straordinaria, quella di Zaccaria avviene a Gerusalemme nella parte più sacra del tempio ed annunziata ad un uomo e un prete. Con Maria e la sua annunciazione, per la prima volta nella Bibbia viene citata Nazareth, un villaggio sperduto considerato poco ortodosso, in una casa comune. Si tratta di un’annunciazione fatta ad una donna, una ragazzina fidanzata”. Un altro particolare di sconvolgimento in ciò che dice il Vangelo di Luca: ” mentre Zaccaria officiava nel tempio e la folla attendeva la benedizione gli apparve l’angelo al lato destro dell’altare; nel caso di Maria dice entrò in lei per rallegrarsi e solo dopo l’angelo uscì fuori. Nel caso di Maria non c’è una visione, non ci sono due soggetti, ma un tutt’uno. C’è un ascolto, non una visione. C’è il passaggio dalla teofania alla teofonia. La rottura di tutta la tradizione precedente, il vangelo non si rivela ma entra dentro di lei, la parola che si trasforma in carne attraverso Maria. Non sono più due ma uno, Vangelo e donna diventano unità ma senza fusione. Questa annunciazione dice già la nostra meta, uno in lui senza fusione.” Questo passaggio ha  trovato corrispondenza nella mostra “La vergine in ascolto” ben allestita dall’ architetto Filippo Ciancimino. Una volta entrati infatti abbiamo provato subito lo stupore di ammirare un’ opera di Leonardo riprodotta a grandezza naturale. La distanza tra angelo e Maria per la tradizione della Teofania (la visione) è una caratteristica che ricorre in tutte le opere all’interno, tra queste anche un gioiellino proveniente da S. Caterina Villarmosa.


Solo un’opera invece, conservata nella chiesa madre di San Cataldo, raffigura Maria senza nessun Angelo accanto nel momento dell’ Annunciazione . Su questa infatti il Vescovo Mario Russotto si è soffermato: “ L’Angelo non c’è, Maria si presenta come una signora appena velata, in tutta la sua femminilità e umanità con le mani sui seni: lei è la vergine madre della chiesa, in tutta la delicatezza della sua femminilità, in tutta la sua profondità.”

Dopo la presentazione, in questi giorni, è già appieno l’attività del MUDIC che ha visto la presenza di diversi visitatori. Proprio domani pomeriggio 20 Dicembre, una nuova sinergia sarà presente al museo. L’Associazione LArIbò Officina Educativa D’Arte infatti organizza un percorso con visita guidata ed un laboratorio artistico sul tema: dall’Annunciazione al Natale. L’ingresso sarà gratuito e dedicato ai più piccoli dai 6 ai 12 anni per avvicinare sempre di più le famiglie e i bambini al Museo, come luogo d’incontro e intrattenimento. Insomma un evento per far diventare un luogo spesso considerato di “nicchia”, un posto accogliente e quotidiano.