Di Luigi Garbato
Quello dal 27 al 29 settembre sarà l’ultimo weekend delle Vie dei Tesori 2019, una terza edizione particolarmente felice per Caltanissetta che si è confermata, per due weekend consecutivi, la seconda città più visitata dopo Trapani!
Per quest’ultimo fine settimana, dedicato al nostro santo patrono, propongo alle lettrici e ai lettori di LAO un trekking urbano per i vicoli e le piazzette del centro storico alla scoperta delle chiese meno frequentate ma in alcuni casi tra le più belle della città.
Il costo di questo trekking urbano sacro, assolutamente “fai da te” (nel senso che non c’è nessuna associazione che organizza), è di 6 euro se si acquista un coupon da 4 visite, oppure di 12 euro se si acquista un coupon da 10 visite. Nel secondo caso potreste visitare 5 siti dividendo il coupon da 12 euro con un’altra persona. Insomma al prezzo di una pizza Capricciosa potrete scoprire il cuore sacro della città di Caltanissetta.
Muniti di scarpe comode e abbigliamento adeguato, suggerisco di posteggiare nel parcheggio dello Stazzone da cui si gode di un panorama mozzafiato che centra perfettamente il complesso di Santa Maria degli Angeli, i ruderi del Castello di Pietrarossa e il cimitero monumentale Angeli.
Dopo aver ammirato lo splendido abbeveratoio San Francesco, percorrete la scalinata Duca degli Abruzzi e a metà potrete fermarvi a visitare il primo sito del nostro trekking: la chiesa di SanFrancesco – santuario dell’Immacolata. La chiesa ha una facciata elegante, giocata sull’armonia di forme geometriche sapientemente combinate da Giuseppe Frattallone al quale si deve il rifacimento nel XIX secolo. L’interno della chiesa è ad aula unica, molto semplice, decorato da stucchi e caratterizzato dalla presenza di alcune statue tra cui il Sant’Antonio in legno realizzato sempre dal nostro Giuseppe Frattallone. Particolarmente interessante è la sacrestia che custodisce una preziosa quadreria visibile in via esclusiva durante le Vie dei Tesori.
Visitata la chiesa si completa la scalinata Duca degli Abruzzi e si riprende il cammino proseguendo, a sinistra, lungo via Chiarosi. Qui, sulla destra, si intercetta una serie di scalinate (via Villarosa) che culminano verso il bianchissimo prospetto del Palazzo Duca di Villarosa Notarbartolo. All’altezza del palazzo giratevi a guardare lo scorcio del Castello ei Pietrarossa, poi immettetevi nella piazzetta della chiesa di San Giuseppe. La chiesa, posta in cima a una scenografica scalinata, domina sulla piazzetta invitando chiunque la osservi a scattare qualche foto. Una volta immessi su corso Umberto I potrete andare o verso il Museo Diocesano, lungo viale Regina Margherita, oppure proseguire lungo via XX Settembre e poi svoltare sulla destra per imboccare via Provvidenza. Qui vedrete, alla fine della salita, la bella facciata della chiesa della Provvidenza . Al suo interno vi staccheranno il secondo biglietto del vostro coupon (o il terzo, se decidete di visitare anche il Museo Diocesano) e potrete così ammirare non solo le belle opere d’arte che decorano la chiesa – tra tutte la pala d’altare di Tommaso Pollace – ma anche le fotografie e i documenti temporaneamente esposti nella sacrestia per illustrare il rapporto tra Leonardo Sciascia e la città di
Caltanissetta. Il grande scrittore di Racalmuto infatti studiò a Caltanissetta e proprio nella chiesa della Provvidenza sposò la moglie Maria Andronico.
Percorrendo via Goldoni e poi via Palestro avrete modo di toccare con mano le contraddizioni del quartiere Provvidenza, diviso tra degrado e rinascita, tradizione e multiculturalismo. Vi ritroverete allora davanti all’Orfanotrofio Moncada, sede del Consorzio Universitario di Caltanissetta, in uno spazio decorato dalle sculture di Girolamo Ciulla e delimitato, oltre che dall’Orfanotrofio, da una parte da Palazzo Testasecca e dall’altro da Palazzo Benintende. I due palazzi dalle facciate bellissime vi introducono in un’altra dimensione, ovvero quella della Caltanissetta ottocentesca
caratterizzata dal “boom economico” dell’industria dello zolfo. Percorrendo dunque corso Vittorio Emanuele II fino a piazza Garibaldi e poi corso Umberto I, intercettando Palazzo del Carmine, vi ritroverete ai piedi della scalinata di accesso alla chiesa di S. Agata al Collegio.
Questa, a mio parere, è la chiesa più bella della città: non solo per la presenza degli affreschi di mio nonno, Luigi Garbato, realizzati nel 1950, ma anche e soprattutto per la presenza di numerosissime opere d’arte che vanno dai dipinti di Vincenzo Roggeri agli affreschi di Luigi Borremans, dal ritratto funebre di Michele Tripisciano agli splendidi marmi mischi del XVIII secolo. Usciti dalla chiesa, tornate
indietro fino a piazza Garibaldi, imboccate via Camillo Genovese accanto alla Cattedrale e, svoltando a sinistra su via Saponaro, percorrete via Tumminelli e via Roma fino a giungere in via Amedeo. Percorrendo via Amedeo vi ritroverete presto a svoltare in via Piccola Conceria,
recentemente recuperata, ma prima di riprendere l’auto dal parcheggio Stazzone imboccate via Signore della Città per visitare la quarta e ultima tappa del nostro trekking urbano: la chiesa del Signore della Città. Al suo interno potrete ammirare lo straordinario Crocifisso del Cristo Nero e, in via del tutto eccezionale, l’adiacente ambiente che conserva alcuni cimeli appartenuti al venerabile Padre Angelico Lipani.
- Preciso infine che in ogni sito verrete accolti da guide preparate e sapientemente coordinate dalle ragazze e dai ragazzi dell’associazione Creative Spaces. Le guide sono alunne e alunni del liceo
classico “Ruggero Settimo” e dell’istituto d’arte “Rosario Assunto”: grazie alle loro puntuali spiegazioni e alla piacevole passeggiata urbana potrete immergervi in una dimensione storica e
temporale in cui i nostri avi edificavano chiese e le abbellivano non solo per dare prova di fede e devozione ma anche per manifestare una concreta esigenza aggregativa e di identità condivisa.
A questo punto non mi resta che augurare a tutte e a tutti voi buona strada!
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