Di Luigi Garbato
Per il terzo anno consecutivo Caltanissetta aderisce al festival nazionale Le Vie dei Tesori, nato a Palermo nel 2007 e dal 2017 esteso ad altre città della Sicilia.
Accolte con reticenza se non addirittura osteggiate da alcuni intellettuali locali, le edizioni 2017 e 2018 delle Vie dei Tesori a Caltanissetta hanno coinvolto più di 12.000 persone, la maggior parte nisseni che hanno riscoperto la bellezza nascosta della città ma anche numerosi turisti. La tanto attesa edizione 2019 nuovamente gestita dai brillanti soci di Creative Spaces, presenta le novità di cui adesso farò cenno.
Iniziamo dalla prima, la novità negativa: per la prima volta nisseni e turisti dovranno visitare i beni monumentali del centro storico facendo lo slalom tra le macchine incolonnate nel traffico e subendo i rumori e gli odori molesti dei veicoli in transito. Sicuramente questo contesto mutato rispetto agli ultimi due anni rovinerà un po’ la festa, ma i partecipanti potranno dimenticare presto il caos veicolare immergendosi nella bellezza dei siti proposti in questa edizione.
I siti quest’anno sono 15, tra chiese, palazzi e chicche curiose che si possono scoprire visitando il sito https://leviedeitesori.com/caltanissetta/ da cui è possibile effettuare anche l’acquisto dei coupon.
Tra i “fantastici 15” credo che i più interesanti in assoluto – nonostante la scelta sia davvero molto difficile – siano tre.
Il primo è la Casa del Mutilato, un edificio in stile razionalista costruito alla fine degli anni Cinquanta lungo viale Amedeo, di fronte più o meno all’ex ospedale. Il palazzo ha forme geometriche pulite ed elementi decorativi semplici, nello stile tipico del tempo: la parte centrale è aggettante rispetto alle ali laterali, le pareti esterne sono rivestite di travertino e i medaglioni scolpiti posti in corrispondenza delle aperture rappresentano le allegorie delle varie Armi. All’interno dell’edificio si possono ammirare un paio di lapidi commemorative e un bassorilievo in bronzo raffigurante San Sebastiano realizzato dallo scultore Alessandro Manzo (1913-1994). La Casa del Mutilato, che sorge sul sito in cui un tempo insisteva la chiesa di San Giuseppe fuori le Mura, è sicuramente uno degli edifici meno conosciuti dai nisseni, quindi le Vie dei Tesori offrono un’occasione unica per visitarlo e apprenderne la storia.
Il secondo sito è la chiesa Maria SS. della Provvidenza: rettoria della Parrocchia San Giuseppe, la chiesa è immersa nello storico quartiere Zingari, conosciuto appunto come Provvidenza. L’aspetto attuale dell’edificio è otto-novecentesco: la facciata su due livelli è preceduta da un’ampia scalinata, l’interno invece è a navata unica con copertura a botte. Sull’altare maggiore si conserva la grande pala della Madonna della Provvidenza di Tommaso Pollace (1748-1830): il dipinto è strettamente legato al rito del ringraziamento per il raccolto, che consisteva nella benedizione e nell’offerta del grano alla Madonna della Provvidenza. A questo proposito nel testo di Francesco Pulci “Caltanissetta e la Vergine” si legge che in uno dei mercoledì di ottobre, in preparazione della festività di Maria SS. della Provvidenza (21 novembre), “i fedeli fanno benedire le sementi di grano, il cui prodotto poi destinano in parte alla Chiesa […], si dispensano circa cinquecento pani ai poverelli ivi adunati”. Secondo la descrizione del Pulci, il quadro che decora l’altare maggiore della chiesa dedicata alla Madonna della Provvidenza, portato in processione fino al 1861, rappresenta “la Madonna col Bambino sedente su di una nube con angeli ai lati che tengono cornucoppie di frutta e manipoli di spighe in atto di attendere un cenno della Vergine per soccorso de’ miserelli afflitti da infermità fisiche e morali”. Un’altra curiosità legata alla chiesa della Provvidenza è che ha fatto da cornice al matrimonio tra Leonardo Sciascia e Maria Andronico celebrato il19 luglio 1944.
Il terzo e ultimo sito di grande interesse di questa edizione delle Vie dei Tesori credo sia la Villa Testastecca, una magnifica residenza suburbana dall’architettura superba e dalla storia affascinante. Realizzata nel corso del XIX secolo per volontà della famiglia Testasecca-Curcuruto, la villa ha uno scenografico scalone posteriore che digrada verso il giardino purtroppo notevolmente ridotto nel corso dei decenni. Gli ampi saloni interni custodiscono mobili d’epoca e preziose opere d’arte, come un dipinto di Domenico Provenzani del XVIII secolo e alcune statuine presepiali di Giuseppe Bongiovanni Vaccaro. La villa, unitamente alla cappella gentilizia del Cimitero Angeli, conclude la narrazione architettonica della famiglia Testasecca iniziata nella precedente edizione con l’apertura del Palazzo Testasecca in centro storico.
Sono sicuro che anche questa terza edizione delle Vie dei Tesori (13-15, 20-22 e 27-29 settembre 2019) riscuoterà un ottimo successo di pubblico, coinvolgendo con entusiasmo quasi una ventina di giovani locali che potranno avere una piccola retribuzione in qualità di cassieri e tanti altri giovani che come volontari accoglieranno i visitatori nei vari siti. Un evento insomma che oltre a far apprezzare le bellezza di Caltanissetta permette di accendere una speranza nella convinzione che anche per la nostra città può esserci un riscatto sociale attraverso l’economia della cultura.
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