Di Luigi Garbato

Domenica 4 agosto si inaugura nelle sale del Museo Civico di Niscemi la mostra “Cromie del Sud” dell’artista nisseno Michelangelo Lacagnina. È una esposizione temporanea da segnalare perché può rappresentare un’occasione preziosa per entrare in contatto con un’attitudine sempre più rara: la passione. Contenitore e contenuto hanno infatti come comune denominatore la passione di due persone, ovvero il promotore del museo e l’artista che espone le sue opere. Il promotore del Museo Civico di Niscemi, inaugurato nel 2018, è stato Totò Ravalli, recentemente scomparso dopo un trentennale impegno per la creazione del museo. Accolto nella splendida cornice dell’ex convento francescano (successivamente trasformato in carcere e poi in ospedale), il museo ha un’estensione di 3.000 mq ed espone 5.000 oggetti legati alla civiltà contadina, il 95% dei quali donati da famiglie locali. Il museo, che si compone di una sezione naturalistica e di una sezione etnoantropologica, è il frutto della passione che ha mosso Totò Ravalli a perseverare, con l’aiuto di tanti altri appassionati quali il Lions Club, il Comune guidato dal sindaco Massimiliano Conti e il comitato direttivo del museo guidato ora da Francesco Mongelli, nel suo sogno di realizzare per la città di Niscemi un “rifugio, un luogo della memoria” che rappresenta un autentico gioiello culturale nel panorama regionale. Adesso la passione di Totò viene coltivata con amore e mantenuta viva dalla figlia Manuela Ravalli, entrepreneur-creative thinker di fama internazionale.

La passione è una caratteristica anche della personalità dell’artista Michelangelo Lacagnina che con le sue opere colorerà gli spazi del Museo Civico di Niscemi fino al 24 agosto. I dipinti di Michelangelo sono coloratissimi e richiamano le suggestioni tipiche dell’arte popolare siciliana, dalla pittura su vetro alle decorazioni dei carretti, dall’Opera dei Pupi alla ceramica dipinta a mano.

In ogni sua opera emerge la passione autentica per l’attività pittorica che si traduce nel gusto di una pennellata ricca che riempie accuratamente le forme rotonde dei suoi personaggi e dei suoi paesaggi, donandoci immagini che racchiudono in sé un intrinseco senso di sicilianità. E per questa sua appassionata pittura “sicilianizzante” Michelangelo ha trovato una perfetta e direi quasi magica sintonia con Dolce&Gabbana, con le persone prima ancora che con il celebre marchio di alta moda. Un’intesa che si è tradotta in numerose collaborazioni, alcune delle quali trasversali, come nel caso degli otto “frigoriferi d’arte” della Smeg appositamente decorati con temi sicilianissimi quali l’Opera dei Pupi, la pesca, la raccolta degli agrumi, la pasticceria tradizionale. La passione per la pittura porta Michelangelo a raccogliere sfide entusiasmanti, come la realizzazione di un enorme tappeto dipinto per il padiglione di La Torre Catering d’Autore all’interno delle Ciminiere di Catania e la serie di cinturini d’artista per la collezione di smart watch Taac. Giusto per fermarci solo a un paio di esempi.

Secondo il proverbio siciliano “nuddu si pigghia si nun s’assumigghia”, ecco perché anche la moglie di Michelangelo, Marina Congiu, è toccata dal fuoco sacro della passione. Appassionata archeologa, ama il lavoro negli scavi che le regalano tesori di inestimabile valore, come i recenti ritrovamenti nei pressi di Gela. Storico nome della sezione nissena di Sicilia Antica, Marina supporta con amore e vicinanza tutti i progetti artistici in cui Michelangelo si cimenta.

 

Ma Michelangelo svolge con passione anche il suo lavoro di architetto e negli ultimi anni come referente del Comune per Palazzo Moncada. In questa veste ha apportato tante novità al palazzo seicentesco, migliorando nettamente l’allestimento, rinnovando le didascalie, intitolando le sale del piano nobile ai personaggi illustri della famiglia Moncada e ripristinando lo scalone esterno. Interventi realizzati tutti in sintonia con l’amministrazione e in sinergia con i competenti uffici comunali.

Insomma, “Cromie del Sud” non è solo la mostra di un artista contemporaneo particolarmente apprezzato a livello internazionale – basti pensare che recentemente ha esposto anche in Messico! – ma è soprattutto un’opportunità per entrare in contatto con la passione, la passione per il lavoro, per il volontariato, per il collezionismo, per la pittura, per la cultura, passione che potrete riscontrare nelle opere di Michelangelo Lacagnina e nelle sale del Museo Civico di Niscemi. Un incontro, quello con la passione, che può cambiare la vita: del resto, come diceva Oriana Fallaci “per vivere ci vuole passione”.