Di Lara Aliffi
Catania è:
– la località in cui le macchine quando ti vedono sulle strisce non rallentano ma accelerano, trasformandosi in piloti di formula 1 in gara per uccidere più pedoni possibili.
– il luogo in cui i vecchietti la mattina si mettono a giocare a carte di fronte all’università col tavolino in mezzo alla strada, invitandoti a pescare la carta insieme a loro con la classica frase: “cà fari cu l’univesssità cà ppoi travagghiu nun ci n’è”!
– il posto in cui se qualcuno non ti urla in faccia qualcosa per strada non raggiunge l’obiettivo giornaliero di dire almeno 10 scurrilità al giorno!
– la città in cui gli sputi per terra non sono mai abbastanza per igienizzare e bonificare il marciapiede.
– Il luogo in cui i venditori ambulanti non sono originali se non fanno delle rime migliori di Boccaccio.
– il posto in cui tra te e le colombe scatta una guerra sul dominio del marciapiede e sei costretto a giocare “a chi si scansa per primo da chi”.
– la località in cui gli emissari di Telethon, I testimoni di Geova e quelli della Fibra, ti rincorrono per strada come avvoltoi incombenti su carcasse.
Ma sopratutto, Catania è il luogo che possiede la via più particolare della Sicilia: la famosa e unica Via Plebiscito, in cui devi andare vestito o con un burqa oppure con la mimetica perché lì sei sicuramente sotto attacco! Gente di ogni tipo ti chiederà di sederti al tavolo del suo “ristorante”, facendo a gara per accaparrarsi il cliente migliore, cioè te, povero sventurato! Passi davanti ad Achille e senti la sua voce soave che ti invita ad entrare, sforzandosi di parlare in italiano:
– ”Scusi signorrrina bbella, che fa vuole accomodddarsi per un po’ di “canni ri cavaddu”?” e tu cordialmente, nascosta dietro l’elmetto rispondi:
– “No grazie!” con un sorriso falsissimo a 32 denti!
Andando avanti, il classico tizio pelato col grembiule che arrostisce carne fuori dal locale esordisce con un classico ma sempreverde: “Paparedda S’accccomodi!” e tu non sai se ridere o scappare, ma l’unica cosa certa è che se non fosse per il burqa/mimetica andresti in giro profumando come un pollo arrosto alle 9 di mattina! Altro che fumi dell’alcol!
In Via Plebiscito non esistono marciapiedi, poiché macchine e motorini hanno il controllo di ogni centimetro quadrato della strada e con abili manovre salgono pure sui minuscoli “marciapiedi” presenti, così tu da un momento all’altro senti qualcuno che sta suonando il clacson dietro di te e ti chiedi se non sei in mezzo alla strada, ma no! Sei tu che stai sbagliando a scegliere di camminare sul marciapiedi, poiché un motorino con un tizio obbligatoriamente senza casco continua arrabbiato a suonare il clacson per farti spostare dal Suo tratto di strada!
Inoltre questa famosa via è un po’ come la borsa di Mery Poppins: c’è di tutto e di più!! Essa è zeppa di negozi al cui interno trovi qualunque cosa, probabilmente anche dei pezzi di ricambio per l’auto, nonostante fuori l’insegna dica solamente: “CASALINCHI” e ti senti quasi in un centro commerciale in miniatura!
Insomma, Via Plebiscito, carne di cavallo, sputi e colombe a parte, Catania è una bellissima città, amata e odiata da chi ci risiede! I catanesi dicono di amare la loro città, ma spesso non se ne prendono cura ed esempi lampanti purtroppo lo testimoniano. Eppure, abbiamo così tante belle cose a cui dovremmo tenere un po’ di più: la villa Bellini, sempre piena di gente che corre, passeggia, legge; i vari monumenti sparsi per la città, la nostra movida notturna, invidiabile in molte altri luoghi d’Italia in cui alle 22:00 spesso chiude tutto, ma sopratutto il nostro cibo che i turisti e i siciliani stessi amano! Se ci ricordassimo di tenere alla nostra città, spesso certe cose verrebbero evitate, dunque W la carne di cavallo e W Catania!
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