di Giulio Scarantino

Per i primi colori dell’alba mentre la città ancora sbadiglia e attende il vorticoso andare e venire della quotidianità, pochi uomini e poche donne sono per strada a montare una nuova scenografia: un altro giorno di Strata A’Foglia. Tra colori e sudori, tra urla e parole non dette, tra culture e tradizione, tra vita e rassegnazione la Strata A’ Foglia si risveglia ed un microcosmo ricomincia a scorrere.

Sarà forse per questo che una parte della città non ancora completamente assopita ha deciso di ricominciare proprio da qui. Nuove attività decidono di inserirsi in questa realtà e lo spirito della Strata A’ Foglia inizia pian piano, come urla ascoltate a distanza, ad attrarre nuove esperienze ed emozioni. Negli ultimi giorni infatti il tradizionale mercato di Caltanissetta è stata luogo che ha ospitato diversi eventi e giovani. Prima la suggestiva sfilata di moda al suo interno, diventando così l’attività del mercato non più attrice protagonista ma cornice e contorno di una diversa bellezza. Poi centro di emancipazione e inclusione per un preludio di Pride a Caltanissetta, insomma non soltanto luogo di tradizione ma anche precursore dei tempi e del progresso.

Tutto questo e non solo è stata la Strata A’ Foglia in questi giorni, ma a giudicare dal fermento che vi si respira non soltanto questo sarà. La Strata A’ Foglia non si ferma e punta questa volta ad esaltare i suoi pregi, a riscoprire la sua natura vista da prospettive diverse. Si ricorda di essere luogo d’incontro, non più fuggiasco e di passaggio ma centro gravitazionale di idee, progetti e dibattiti. Proprio domani alle 19 infatti prenderanno il via gli incontri settimanali organizzati da Legambiente. Primo tema affrontato sarà quello dei rifiuti.

L’evento però più atteso è quello previsto per il 4 Luglio, dal nome “Tuttu u munnu è paisi”, che esalta invece la multiculturalità della Strata A’ foglia. Infatti è un evento che ha richiesto tanto lavoro e preparazione da parte degli organizzatori, i quali sono entrati a stretto contatto con lo spirito di chi vive il mercato. Per questo abbiamo deciso di far loro qualche domanda, così da poter comprendere meglio le dinamiche di questo microcosmo e come nasce questo nuovo appuntamento. Incontriamo Marta Bannò:

Come nasce questo evento?

Non sono un’esercente della Strata A’ foglia ma solo una simpatizzante, questo evento nasce da un’idea condivisa con Alfonso Grillo e Cristina Russotto. Abbiamo pensato come si potesse sfruttare al meglio ed elogiare una caratteristica che contraddistingue la Strata A Foglia, quella di essere luogo d’incontro di persone, di storie e culture. Spesso sono incontri spontanei ma anche estemporanei. Per questo abbiamo pensato di far diventare l’incontro qualcosa di più approfondito così da divenire anche conoscenza reciproca dell’altro.

Questa conoscenza come dovrebbe avvenire?

Ci saranno degli spazi adibiti per ogni nazionalità presente di fronte a ciascuna attività commerciale. Negli spazi saranno esibite immagini e costumi che descrivono la cultura di ogni nazione, ma anche piatti tipici, musiche, balli e racconti dei protagonisti. Questi banchetti saranno uniti ai colori, odori e cibi della Sicilia che rappresenteranno l’incontro e la mescolanza delle culture. In modo che la conoscenza sia reciproca e possano così cadere le barriere dei pregiudizi e della paura del diverso raccontandoci e conoscendoci reciprocamente.

E’ stato difficile relazionarsi e convincere le tante nazioni a partecipare all’evento?

In realtà c’è stata una grandissima apertura ed entusiasmo da parte di tutti per questo evento, sia dei titolari delle attività commerciali sia delle decine di comunità che abbiamo individuato. Un piccolo traguardo è vedere come si siano già creati dei laboratori per costruire un mondo in miniatura alla Strata A’ Foglia. Fondamentale è stata la collaborazione con il Cara di Caltanissetta e le tante associazioni che si occupano dell’integrazione di chi non è italiano.

Queste sono le parole che ci ha detto Marta durante il nostro incontro alla Strata A Foglia, proseguendo la nostra intervista riusciamo per un attimo a fermare anche un altro degli organizzatori, nonché parte del gruppo che sta cercando di rivitalizzare il vecchio mercato, Alfonso Grillo:

Perché la scelta di questo nome “Tuttu u munnu è paisi?

Perchè i vecchi detti siciliani esprimono sempre delle verità semplici e comprensibili a tutti. Questo detto sicuramente esprime il concetto di integrazione: ovunque ti trovi devi sentirti a casa e non un estraneo. Solo attraverso lo scambio delle proprie esperienze, dei propri costumi, puoi far diventare un luogo comune a tutti.

Da componente della Strata A’ Foglia perché l’evento rispecchia questo luogo?

E’ sotto gli occhi di tutti che la Strata A’ Foglia sia il luogo per antonomasia dell’incontro di culture diverse e della multi etnicità che convive serenamente. Ci sono esercenti di ogni nazionalità: cinesi, rumeni, pakistani, marocchini, tunisini,nigeriani, senegalesi. C’è un microcosmo che vive in armonia, perché l’incontro quotidiano permette di apprezzare il lato buono di ognuno.

Infine, un’ultima domanda: quale sarà il destino della Strata ‘A Foglia?

C’è sicuramente un grande interesse di chi vede in questa strada l’ultima fiammella di speranza per il centro storico. Si sono avvicinati tanti soggetti esterni: associazioni culturali, professionisti, artisti e musicisti che insieme alla resistenza degli operatori che storicamente sono qui e quelli nuovi stanno portando linfa e vitalità alla Città. La speranza è che il destino della Strata A’ Foglia sia quello di contagiare ed essere esempio per tutta Caltanissetta.

Grazie

Grazie a voi.

 

Foto dell’evento di Ettore Maria Garozzo