Di Luigi Garbato
Con questa lettera aperta voglio rivolgermi al sindaco e al nuovo assessore alla Cultura, per dare loro alcuni suggerimenti in ambito culturale, spunti che credo possano essere presi in considerazione, a prescindere che siano in continuità con quanto svolto dall’uscente Amministrazione Ruvolo.
Innanzitutto occorre dare attuazione ai progetti culturali scelti dai cittadini e finanziati con il Bilancio partecipativo 2018 (in particolare l’allestimento della sala espositiva dedicata ai Moncada e al palazzo e il restauro dei busti della villa Amedeo).
In previsione di un “percorso minerario” occorre continuare i ragionamenti condivisi per trovare una giusta sistemazione per il monumento al Minatore di Leonardo Cumbo (attualmente posto nello spazio verde tra viale Conte Testasecca e via J.F. Kennedy) e per il monumento al Minatore morente, un calco in bronzo tratto dall’opera di Giacomo Scarantino (attualmente conservato nel deposito di Palazzo Moncada).
Bisognerebbe dare nuovo slancio alla cultura mineraria della città concretizzando un’idea condivisa da più soggetti che prevede la raccolta delle testimonianze orali dei protagonisti ancora in vita dell’epopea mineraria per metterle a disposizione delle future generazioni.
Per sfruttare al massimo le potenzialità culturali e turistiche di Palazzo Moncada e dell’ex Rifugio della salita Matteotti occorre proseguire con la stesura, da parte degli uffici comunali, di un unico bando di gestione capace di rilanciare i servizi delle due strutture espositive e di proporre iniziative di alto livello per attrarre un maggior numero di visitatori.
Bisognerebbe pensare a una nuova forma di gestione anche per il Centro culturale polivalente “Michele Abbate”.
Occorre proseguire gli interventi per migliorare le attuali condizioni espositive di Palazzo Moncada, nella parte già fruibile dal pubblico, in particolare sostituire prima del prossimo inverno gli infissi del piano nobile del palazzo.
Bisogna ripensare il Parco letterario Rosso di San Secondo, a mio avviso troppo autoreferenziale, che si configura come una “scatola vuota” incapace di offrirsi ai visitatori: si potrebbero collocare alcuni pannelli informativi su Rosso di San Secondo e sulle sue opere nello spazio della Biblioteca Comunale (l’ex Cappella di Maria Bambina) destinato a ricordare il drammaturgo nisseno.
Andrebbe previsto l’impegno di spesa per il restauro della ghigliottina, avviato (nelle intenzioni) dall’amministrazione Ruvolo ma mai realizzato. Così come bisognerebbe effettuare una ricognizione dei magazzini e dei depositi comunali per recuperare eventuali oggetti di pregio da restaurare ed esporre nei saloni della Galleria Civica d’Arte di Palazzo Moncada.
Servirà invece un investimento più importante per recuperare e aprire al pubblico la casa natale di Michele Tripisciano, nel quartiere Saccara, uno spazio da destinare, a mio avviso, all’inclusione sociale attraverso la promozione delle arti.
Occorre riprendere il dialogo con tutte le istituzioni interessate per ricollocare i lampioni storici nel piazzale del Redentore: colgo l’occasione per ringraziare l’assessore Tumminelli che in una recente telefonata mi ha comunicato, rammaricato, di non essere riuscito nell’operazione di recupero dei lampioni, nonostante le energie spese fino alla fine.
Toccherà infine alla nuova amministrazione ripulire e restaurare il basamento del monumento ai caduti in viale Regina Margherita.
Credo che quelli sopra elencati siano tutti interventi di buon senso, ampiamente condivisibili, destinati a conservare la memoria collettiva e a rendere il patrimonio culturale cittadino accessibile a tutti e valorizzato adeguatamente.
Rimetto al nuovo sindaco e al nuovo assessore la scelta di raccogliere o meno questi miei spunti, sperando che l’opera di promozione della Cultura e della valorizzazione turistica avviata 5 anni fa possa essere proseguita con nuovo slancio e prospettive nell’interesse della città e dei suoi cittadini.
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