Di Lara Aliffi

Jimi Hendrix una volta disse: «Tecnicamente non sono un chitarrista,tutto ciò che suono è verità ed emozione».

 Ed è questo ciò che cercano di fare i cantanti e cantautori innamorati della musica. Andrea James Canto è un cantautore siciliano che crede nell’emozione che può rendere un brano unico, in quella eccitazione che sorge dallo sfiorare le corde di una chitarra e nel potere che ha la musica di salvare chi la produce e chi l’ascolta. Le sue passioni per il canto e la chitarra lo accompagnano sin da bambino, diventando un’unica Musa che lo ispira a raccontarsi e ad esprimere ciò che ha dentro. Con carta e penna, sin dalle elementari, si diletta nella scrittura di qualunque tipo di pensiero, trasformando col passare degli anni questa attitudine in musica. Il suo sogno non è quello di essere famoso, ma di diventare qualcuno di importante, un esempio, un’ispirazione per chi ascolta le sue parole. La sua ambizione lo spinge a migliorarsi senza cadere in dei parametri standardizzati, privo di alcuna sottomissione alla dura legge del mercato che, volente o nolente, rende schiavi coloro che vi aderiscono. Vuole essere un cantautore libero, senza fronzoli e con tanta voglia di comunicare con un chitarra in mano, una matita all’orecchio e una sigaretta alla bocca.

Un po’ Mannarino, un po’ Silvestri e un po’ Fabi, è un ragazzo desideroso di perfezionarsi e pronto a credere che l’arte può e deve cambiare le nostre giornate e l’intero mondo.

I cantanti che ama sono molti e tutti appartengono a diversi generi del grande mosaico della musica italiana e straniera; oltre quelli già citati sopra, troviamo l’anticonformista provocatorio Caparezza, la regina degli aggettivi Carmen Consoli, il mistico Max Gazzè e il rock alternativo dei Negrita.

Facendo un passo indietro coi tempi non si possono non citare i grandi Metallica, gli eterni Iron Maiden e, cambiando genere, gli insuperabili De André, Tenco, Venditti, De Gregori, Battisti. Insomma, troviamo tutti gli ingredienti giusti per un cocktail infallibile che, una mano sapiente come la sua, può certamente miscelare al meglio.

Questi grandi accompagnano i suoi passi, ma al suo fianco non mancano i suoi amici di sempre che continuano a sostenerlo anche a 1300 km di distanza, Giulio di Somma, Salvo Pappalardo e Salvo Zappulla . E’ proprio con quest’ultimi che ha messo su una band al liceo, iNowhere’s, definita scherzosamente da lui stesso «una band d’ignoranza estrema»attraverso la quale ha adottato il soprannome James, ispirandosi al chitarrista e frontman dei Metallica, James Hetfield.

Chi è Andrea James oggi? E’ un cantautore che vive al Nord (Torino), costantemente memore delle sue origini siciliane, ma comunque aperto a qualunque influenza del nuovo contesto in cui risiede, dal quale cerca d’arricchirsi musicalmente e culturalmente il più possibile. E’ qui che dà vita al suo progetto “Titolami” di cui fanno parte tre dei suoi brani: uno sulla figura del cantautore, l’altro sul tema del divorzio e il terzo sulla morte di una persona cara a lui e a molti del suo paese; scritti tutti con l’ironia che caratterizza la sua produzione. Attraverso il progetto, egli chiede ai suoi ascoltatori di provare a dare un titolo a questi tre brani, rendendoli in questo modo partecipanti attivi della sua esperienza di musicista. A proposito di ironia, non posso non citare il brano Ironia in Re Maggiore, uno dei suoi testi che preferisco e che invito ad ascoltare. Qui il cantautore compie un’esperienza catartica, liberandosi delle sue paure interiori e dei suoi legami col passato fino a diventare il ragazzo che è oggi.

Alla fine dell’intervista, Andrea James mi spoilera a cosa sta lavorando: un brano di 13 minuti che sta elaborando e scrivendo dall’estate scorsa, incoraggiato dal suo amore per il teatro e accompagnato dall’idea che, grazie a questo mezzo espressivo e all’aiuto che la musica apporta, è possibile esteriorizzare idee e concetti forti capaci di educarci e renderci persone migliori.