Di Federica Dell’Aiera

Oggi, 23 aprile, si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, una giornata che è stata istituita nel 1996 dall’Unesco. L’idea di questa giornata interamente dedicata ai libri, in realtà ha origini più lontane: nel 1926 lo scrittore valenziano Vincent Clavel Andrés, promosse una giornata dedicata al libro spagnolo, iniziativa che venne celebrata da tutta la Spagna. La data fu fissata inizialmente al 7 ottobre, ma venne poi spostata al 23 aprile, giorno della festa di San Giorgio, patrone della Catalogna. L’Unesco, istituendo la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, promuove la lettura come mezzo di approfondimento e conoscenza, strumento di informazione e apprendimento culturale ed incentiva la pubblicazione dei libri, le attività editoriale e la tutela del copyright.

Recenti dati Istat, hanno constatato che in Italia si legge veramente poco. Seppur si legga ancora troppo poco, tra i dati emerge una realtà che fa ben sperare: i lettori più accaniti sono le nuove generazioni nella fascia d’età che va dagli undici ai quattordici anni che fortunatamente leggono almeno un libro al mese. Seguendo i sondaggi ISTAT, gli italiani non leggono per noia, per mancanza di passione per la lettura e per il poco tempo libero da dedicare alla lettura. Non incide assolutamente il costo dei libri.

A sostegno della lettura, negli ultimi anni sono state promosse diverse iniziative a livello nazionale, per citarne alcune: la campagna #Ioleggoperché promossa dall’Associazione Italiana Editori che arricchisce il patrimonio librario delle biblioteche scolastiche di tutta Italia attraverso una sinergia tra editori, scuole, librerie ed insegnanti. Meritevole di nota anche il Bonus Cultura, che ha permesso a molti ragazzi di acquistare libri e dunque di avvicinarsi alla lettura.

Negli ultimi anni inoltre sono nati moltissimi festival dedicati al libro e alla lettura e diverse iniziative locali a sostegno di quest’ultima, che fanno ben sperare ad un nuovo avvicinamento ed interesse verso i libri.

Ma perché si legge ancora troppo poco? A monte potrebbe esserci il problema della percezione della lettura come un’attività strettamente legata ad obblighi scolastici, dunque poco attrattiva e divertente. Il ruolo degli adulti, partendo dalla famiglia e insistendo a scuola, è fondamentale per accrescere la voglia di leggere e cambiare soprattutto la percezione dell’attività. Fondamentale è dunque un impegno costante volto alla promozione della lettura, incentivando le nuove generazioni a scoprire il meraviglioso mondo delle parole. Tra le iniziative che più sposano questo pensiero, “Read More” promosso dal Festivaldellaletteratura, che ha aperto uno spazio giornaliero all’interno delle attività didattiche in cui i ragazzi possano dedicarsi alle proprie letture preferite, senza essere sottoposti a obblighi o giudizi di alcun tipo. La pratica giornaliera della lettura individuale a scuola, unita alla libertà di scelta, rafforza la lettura come buona abitudine. L’iniziativa ha avuto un bel successo in Lombardia, è molto semplice e di facile realizzazione e potrebbe essere un ottimo spunto per tutte le scuole d’Italia.

La lettura è una buona abitudine che porta con se numerosi benefici. Stimola la mente e previene o rallenta lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer, mantenendo sempre il cervello attivo ed impegnato. Riduce lo stress, migliora il bagaglio culturale ed espande il vocabolario. Inoltre migliora la memoria, rafforza la capacità analitica del pensiero e la concentrazione. Insomma, ogni volta che apriamo un libro, ci prendiamo cura di noi. Fa bene a tutti, grandi e piccini.

Festeggiamo insieme la Giornata mondiale del libro con la promessa e l’impegno di leggere di più!