Di Giorgia Moscarelli

Nella settimana più attesa e amata dai nisseni, le sorprese e gli eventi culturali sembrano accavallarsi in un connubio di arte, tradizione e passione. Quest’anno, la Settimana Santa è puntellata da più di una manifestazione: mercoledì 17 aprile, le dolci melodie della Processione dei Piccoli Gruppi Sacri – che sfileranno all’aperto – saranno accompagnate dal suono più deciso delle chitarre e dalla voce di tre artisti nisseni che si esibiranno presso il teatro Regina Margherita, alle ore 21.15.

La cantante finalista di Sanremo Giovani del 2016, Manuele Paruzzo, in arte Miele, i cantautori Cesare Livrizzi e Sergio Zafarana, in arte Zafarà, accompagnati dal chitarrista Giuseppe Milia, saranno i protagonisti di una esibizione musicale, il cui titolo – “Valigie” – manifesta la volontà di presentare alcune storie: un bagaglio di esperienze, viaggi ed emozioni raccontate dall’unione artistica di stili e vissuti differenti. Un titolo scelto di comune accordo, che racchiude opportunità, necessità, spostamenti improvvisi – tutto ciò che ci si porta dietro durante il viaggio più lungo ed emozionante che si possa compiere, quello della vita, o ancora durante un percorso artistico, lavorativo. Chiunque potrà, così, riconoscersi ed apprendere da questo diario di bordo. “Raccolgono questa occasione come un viaggio ricco di incognite nascoste…come la possibilità di disfare la loro valigia ricca di talento”.

Manuela, Cesare, Sergio e Giuseppe sono artisti di origine nissena che hanno unito la propria ambizione e la propria passione all’amore per la città in cui stasera si esibiranno. Ciascuno vive o ha vissuto fuori, dove le opportunità per farsi conoscere sono maggiori. Ritorna il tema dell’emigrazione dei giovani, una “fuga di talenti, di voci” in questo caso. Ritorna, come sono tornati loro con i propri sogni, pronti a narrarci ciò che hanno appreso e provato, pronti a ripartire per poi ritornare. Il viaggio, l’esperienza sono i temi portanti della serata così come della vita di ognuno di noi, e ciò che insegnano questi ragazzi è l’importanza di farne tesoro, fonte di crescita ed arricchimento. “La musica ti fa andare in giro” spiega Miele “sono scelte di vita che abbiamo preso, seppur le nostre esperienze siano tra loro differenti”. Ciò che li lega, oltre alla passione per la musica, sono le radici. Radici che mantengono forti e che non dimenticano, nonostante alcuni di loro si siano formati e si trovino benissimo anche altrove; come Cesare ad esempio, il cui bagaglio racchiude incredibili esperienze e traguardi artistici. Cesare vive fuori da sedici anni e ritiene che le sue performances artistiche non denuncino la meridionalità che solitamente si manifesta in chi vive al sud; biasima il fatalismo che attanaglia la nostra città il cd. “cu tu fa ffari”, eppure stasera è qui, protagonista nella sua terra: “non so quanto si senta, ma il mio sentire è comunque legato alle mie radici”. Oltre a quest’ultime condividono, infine, l’atto di “prendere qualcosa e lasciare qualcosa” – spiega Sergio, parlando ancora del titolo del progetto – “condividiamo la ricerca di un sogno, la voglia di farci ascoltare, il bisogno di dire qualcosa”. “Nonostante questo qualcosa sia sempre filtrato da un punto di vista” sottolinea Miele.

Partecipare al concerto di questa sera significa prendere coscienza del loro punto di vista, prendere un souvenir del loro viaggio non ancora concluso; conoscere, conoscerli e riconoscersi.