Di Carla Sillitti

Nel caotico e isterico parlare di alimentazione e nutrizione di questi anni, di certo non sarà sfuggita la “novità” della dieta macrobiotica.

Cos’è?
Macrobiotico è una parola, derivata dal greco, che significa letteralmente “grande vita”.
Essa rappresenta una vera e propria “arte di vivere” che ripone negli equilibri della natura il segreto del benessere psico-fisico dell’essere umano.
Anche se solo ora se ne sente parlare, essa fu ideata nel dopoguerra, dal giapponese Georges Ohsawa che si ispirò all’antica medicina orientale di derivazione Taoista.

Yin e Yang.
Il pensiero taoista vede il mondo governato da due forze (o principi cosmici) opposte e complementari: lo Yin e lo Yang, e considera la salute come espressione dell’armonia della giusta combinazione di queste due energie.
Riportando tutto questo all’alimentazione, si considerano gli alimenti come appartenenti ad una di queste due categorie e il benessere deriverebbe, di conseguenza, dal giusto equilibrio nell’utilizzo di alimenti Yin e di alimenti Yang.
Secondo la visione occidentale (che tende ad essere sempre più razionale che esoterica), questo equilibrio corrisponde al rapporto acido/alcalino.
Lo Yin rappresenta l’acidità (cibi freddi e acidi) e lo Yang, l’alcalinità (cibi caldi e intensi).
Scegliendo i cibi in modo opportuno, sarebbe quindi possibile arrivare a uno stato di armonia del corpo e della mente tale da migliorare la qualità della vita.
L’armonia fra gli opposti, comunque, non è del tutto nuova alle tradizioni gastronomiche, anche del nostro Paese, in cui si accostano sapori anche molto diversi tra loro, in modo semplice, gustoso e mai casuale.

La dieta
Ma se dovessimo trasformare questa teoria in pratica quotidiana, cosa prevederebbe tale dieta?
Si tratta di una dieta basata sul consumo di cereali integrali e verdure, e, soprattutto, sull’esclusione di alimenti altamente industrializzati (come zucchero bianco, bibite dolcificate, conserve…), e sulla limitazione del consumo di cibi di origine animale.
I cibi ammessi, in generale, sono i cereali integrali non raffinati (orzo, avena, farro, riso integrale, grano saraceno, miglio…) alcune verdure e tuberi (carote, rape, cavoli, cipolle, alghe…), ma le verdure contenenti solanina (come pomodori, melanzane e peperoni) sono escluse.
Anche tra le bevande, alcune come il thè Bancha, gli infusi di cicoria e di radici, sono consigliate.
I cibi non ammessi invece comprendono: quasi tutta la carne, i salumi, le uova, i latticini, il burro e la margarina, i cibi in scatola o congelati, la farina e il riso raffinati, i cibi con additivi e tutti i dolcificanti come miele, zucchero e saccarina.
Tra le bevande, vanno eliminati la cioccolata, il caffè, l’ aceto, i succhi di frutta, le bibite zuccherate e le bevande alcoliche.
Dunque, proprio perché pone nella natura il suo modello, la dieta macrobiotica predilige cibi naturali e preparazioni semplici e tutto in misura equilibrata per il nostro organismo.

Il rovescio della medaglia:
A questo punto, si ritiene giusto, come per ogni cosa, considerare anche qualche incongruenza nascosta nella proposta di salute della dieta macrobiotica. Per esempio, molti dei cibi previsti, sono di importazione e possono arrivare anche da molto lontano; questo si scontra con il principio, sostenuto dalla stessa macrobiotica, di consumare alimenti autoctoni poiché considerati “su misura” per le esigenze dell’organismo.
E non è tutto, il consumo di prodotti fermentati, caratteristico di questa cucina, rappresenta una caratteristica interessante di questa dieta ma comporta anche il rischio di una eccessiva assunzione di sale.

Detto ciò, si deve ammettere che oggi molti scelgono regimi alimentari alternativi alla nostra dieta mediterranea (che resta di certo la più salutare). I motivi sono vari: c’è chi lo fa perché spera di sentirsi meglio, chi per presa di posizione in difesa dell’ambiente e degli animali e chi semplicemente per moda. Comunque sia, qualsiasi dieta si voglia intraprendere, il consiglio è di farsi sempre seguire da professionisti specializzati; anche la dieta macrobiotica, se non eseguita in modo preciso e sommario, può portare a carenze nutrizionali.