Di Lara Aliffi

I 10 Comandamenti: 
1. Il primo boccone è sacro così come l’ultimo.
2. Non nominare i nomi guanciale, uova, cipolla invano.
3. Ricordati di santificare sempre un buon pranzo.
4. Onora sempre l’aglio padre e il peperoncino madre.
5. Non uccidere una carbonare con la panna.
6. Non commettere atti impuri di fronte a un piatto di spaghetti.
7. Non rubare la forchettata altrui.
8. Non commettere false ricette per modificare le paste.
9. Non desiderare la pasta a forno di altri.
10. Non desiderare altre lasagne se non quelle di tua madre e tua nonna.
Spesso dimentichiamo questi sacrosanti principi alla base della nostra santissima cultura sulla pasta compiendo in questo modo atti impuri e osceni, omettendo tra l’altro una buona confessione seguita da una gentile dose di preghiere che è essenziale per l’illustre riuscita del prossimo piatto di pasta. A volte accade che ricette fuorvianti testimoniate da Geova, dai principi orientali e giapponesi influenzano i nostri piatti mettendone a rischio l’integrità. Ma noi dobbiamo essere più forti e nelle difficoltà ricorrere a quel libro misterioso, antico, arcano e magico che è il Ricettario della Nonna, nascosto abilmente dentro la cassapanca della cucina.
Quando apriamo la sacra Bibbia , ci tremano le mani: tesori nascosti e celati ad estraneo occhio umano sono contenuti tra quelle righe, così ne giriamo timidamente le pagine e una luce misteriosa invade la stanza. Diventiamo gli eletti di un messaggio di positività per il mondo intero e la responsabilità del buonpiatto cade sulle nostre spalle.
Siamo pronti: è ora di cominciare.
-<<Dunque, per la carbonara… würstel? Ok ci può stare… >>.
Ah no, leggiamo la nota a piè di pagina della madre delle madri:
<<Caro nipote, se stai per utilizzare dei würstel infila dolcemente la testa nell’acqua bollente per la pasta e fatti tre volte il segno della croce. Stai sbagliando tutto>>.
Pensiamo:
<<Bene, niente würstel!>>.
Iniziamo allora con dell’ottima pancetta, ovviamente perché non abbiamo abbastanza soldi per il guanciale e la facciamo frigolare in padella con la cipolla consacrata. Già quel rumorino così allettante soddisfa le nostre anime e i nostri stomaci, dunque continuiamo sulla buona strada sbattendo le uova, senza farci tentare dalla panna indiavolata…et voilà… ci troviamo di fronte una carbonara bella e pronta da mangiare e condividere con il nostro prossimo.
Cambiamo ricetta…
PASTA ALLA NORMA
sta scritto a grandi lettere sulla successiva pagina e leggiamo
ingredienti:
1. Pomodori pelati g 500.
2. maccheroni o pennette rigate g 400.
3. ricotta salata g 200.
4. 2 melanzane medie.
5. 2 spicchi d’aglio, basilico (10-12 foglie)
6. olio extra vergine di oliva, sale e pepe.
Una correzione della nonna scritta a matita accanto a quest’ultima attira la nostra attenzione:
<<Se voglio invitare mio nipote che mangia quanto un vitello è meglio usare 1 kg di pasta, 700 g di pelati, 300 g di ricotta salata, 5 melanzane medie e il resto q.b. che non significa un comune “quanto basta”, ma un articolato “quanto può contenere una barca di cibo”! 
Wow penso: <<La nonna sa cosa è importante per me nella vita!>>
Mi metto all’opera dando pian piano vita a un’Ultima Cena degna di un Santo.
Insomma grazie al suo libro, capisco una cosa importante. Non devo perdermi nelle tre vie della selva oscura del cibo in scatola, del surgelato e del liofilizzato, ma nella mia vita devo seguire la Bibbia e i 10 comandamenti rendendo me stesso e il mondo un posto migliore per il prossimo. È questa la morale del buon Cristiano no? E voi? Vi perdete spesso tra i meandri oscuri di un supermercato o seguite il leggendario testo sacro della Nonna?