di Annarita Giglia
L’ultima volta ci siamo lasciati parlando del glutine e della moda delle diete Gluten free. Continuiamo parlando di un altro nutriente messo alla Berlina: il lattosio, uno dei principali pretesti (assieme a quello del glutine) con cui hanno preso piede le diete del “senza”.
Si tratta di uno zucchero che per essere assorbito dall’organismo, ha bisogno di una molecola, l’enzima lattasi che riesca a dividerlo in due zuccheri più piccoli, il glucosio e il galattosio.
Ci sono alcuni soggetti che mancanti della lattasi, non possono assimilare il lattosio che si accumula nell’intestino provocando sintomi fastidiosi quali: gonfiore e/o dolore addominale, flatulenza, diarrea. Per tale ragione si parla di intolleranza al lattosio.
Solo per questi soggetti è ragionevole seguire una dieta e comprare prodotti cosiddetti “lactose free”. In caso contrario non è necessario, perché non apporta alcun vantaggio rispetto ad una dieta convenzionale che il lattosio lo contiene. Anzi!
Bisogna infatti implementare la dieta di un soggetto intollerante al lattosio aumentando i prodotti contenenti calcio che si trova negli stessi contenenti lo zucchero in questione. Alimenti privi di lattosio ma ricchi di calcio sono la rucola, gli agretti, prodotti della pesca come le vongole o il polpo.
Un falso mito legato ai prodotti lactose free è che non contengano zuccheri. In realtà non è così!
Ne è prova la dolcezza del latte e della ricotta che risulteranno più dolci al palato rispetto a quelli convenzionali grazie alla presenza di glucosio e galattosio che, rispetto al lattosio, hanno un potere dolcificante maggiore. I due zuccheri sono già disponibili perchè viene aggiunto al prodotto l’enzima che i soggetti intolleranti non possiedono. Questo giustifica anche il costo maggiore di questo tipo di alimenti. PROVARE per CREDERE!
Un’altra falsa credenza che ha portato persone a consumare prodotti privi di lattosio senza averne di bisogno, è quella secondo cui questo zucchero è responsabile di meteorismo intestinale . In realtà il problema può essere dovuto al cattivo funzionamento del fegato. Per questo organo il soggetto ha bisogno di un’alimentazione specifica in modo da permettere al metabolismo di essere meno pigro.
Quello per cui invece è ragionevole fare attenzione è il lattosio “nascosto” contenuto in prodotti che difficilmente si andrebbero ad associare a questo zucchero: gli insaccati, i liquori, quelli più cremosi, gli edulcoranti artificiali e le zuppe pronte. In questi prodotti industriali, il lattosio ha la funzione di conservante oltre che a quella di migliorarne il sapore. Al contrario i formaggi stagionati non lo contengono, vedi il Parmigiano, che quindi sono da considerare prodotti “naturalmente privi” di lattosio. Lo yogurt invece ne contiene una quantità minore ma non ne è completamente privo.
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