Di Federica Falzone e Carla Sillitti

Domenica 13 Gennaio alle ore 11:00 hanno deciso di radunarsi, alla villa Amedeo di Caltanissetta, i cittadini nisseni dopo gli atti vandalici dei giorni scorsi. Già molti minuti prima dell’orario prefissato erano numerosi i presenti che passeggiavano tra i vicoli del parco chiacchierando e ammirando un giardino da sempre presente e forse fino ad oggi un po’ dimenticato.

Nel tentativo di restituire valore e dignità a luoghi della città che dovrebbero rappresentare punti di incontro e confronto civile tra cittadini, le parole della scrittrice nissena Federica Falzone, mosse dal vento, hanno allietato l’arrivo dei partecipanti. Il gruppo si è poi fermato davanti la stele “Andata e ritorno” dedicata ai nisseni nel mondo di Lillo Giuliana, lacerata nella sua essenza ma oggi ancora più vivida e forte proprio nella sua identità. È stato, infatti, proprio dallo sguardo a ciò che era rotto ma che aveva permesso di creare un momento di condivisione così forte che ha avuto avvio la riflessione di molti rappresentanti dell’arte, del territorio e di varie associazioni di Caltanissetta.

La partecipazione cittadina è stata, non inaspettatamente, ampia e attenta alle parole che, un intervento dopo l’altro, hanno arricchito l’incontro. Per primo Michele Lombardo, promotore dell’iniziativa, con il suo pensiero ha mosso a effetto domino una lunga coda di riflessioni. Sono intervenuti, infatti, il giovane studente F. Lombardo che ha ripercorso le origini della nostra villa, M. Lacagnina, C. Sillitti, S. Pecoraro, A. Dibartoli, rappresentante dell’associazione Lion e F. Falzone, rappresentante dell’associazione Tra le righe, l’artista L. Giuliana e C. Signorello, M. Lauria che ha recitato un passo tratto dalla novella di Rosso di San Secondo e ha concluso il “passaparola di stimoli” il sindaco Giovanni Ruvolo.

Non si è certi, nè ha senso interrogarsi, su cosa abbia spinto ad avventarsi in questo modo su opere d’arte pubbliche, per le quali la città, oggi più che mai, ha comunque espresso il suo affetto. Al contrario, riprendendo le parole del Sindaco Ruvolo che hanno chiuso la manifestazione, ci sentiamo di dover “ringraziare” chi ha compiuto tali atti, alla luce della reazione che da tale deturpamento ha mosso. Oltre alla decisa partecipazione dei singoli cittadini, anche sui giornali e sui social il coinvolgimento è stato rilevante e intenso, sia sulla pagina dell’evento sia sulla pagina delle varie associazioni che si sono aggregate al movimento come il gruppo del cafè letterario . In questa mattina soleggiata di Gennaio l’atmosfera iniziale legata allo smarrimento e al disgusto verso gli atti vandalici si è lievemente e progressivamente trasformata in positiva spinta a collaborare, a ritrovarsi negli stessi luoghi verdi con le proprie arti e le proprie passioni. Così ha trovato humus comune la ferma credenza che la bellezza e la cultura uniscono e valorizzano la nostra splendida terra. È terminato l’incontro con un sentimento di amore per la propria “rosa” come ci insegna la frase del “Piccolo Principe” incisa sul marmo dell’opera scalfita. La speranza, ad oggi, è che ogni cittadino al di là del pensiero politico, dell’età e di ogni opinione, si impegni ad avere maggior cura della città di Caltanissetta che, volenti o nolenti, rappresenta “la nostra rosa”.

“Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino e non trovano quello che cercano e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua”.

Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery