Di William Buttigè

Nella mia vita ho videogiocato e tanto, non sono sicuramente un “pro-gamer”, tuttavia questo medium ha condizionato fortemene la mia vita.
A 4 anni il primo contatto. Un videogioco che girava su un all`epoca rivoluzionario Windows 95 dove un arcere doveva fare esplodere vari palloncini colorati. Crescendo,sono passato ai cloni del Super Nintendo, per poi addentrarmi nel vero mondo del gaming attraverso console leggendarie come Ps1, Nintendo 64, Ps2, Gameboy Advance, Nintendo Wii e Xbox 360, fino ad arrivare all`odierna “current gen”, con gli acquisti di Xbox One, Ps4 e Nintendo Switch. Non avrei mai potuto immaginare che quest`ultima console, dalla natura ibrida e data erroneamente per spacciata prima del lancio, potesse stupirmi in maniera del tutto inaspettata con un singolo gioco: Zelda Breath of the Wild (da ora in poi ZBOTW).

Non stiamo parlando di un gioco qualsiasi, stiamo parlando del Gioco. Un`esperienza videoludica senza precedenti che potrebbe far ricredere anche il piu grande degli scettici riguardo la “ottava arte”.

 

Ma di cosa parla ZBOTW? Ebbene, come i suoi precedessori la storia e` sempre costituita da Link (impersonato da noi stessi) intento a salvare la bellissima principessa Zelda.
Link si risveglia dopo un sonno durato ben 100 anni. Il giovane ha perso completamente la memoria, di conseguenza non è a conoscenza del motivo del suo lungo sonno. La voce guida che sveglia l’eroe e un misterioso vecchietto sembrano saperla lunga e, infatti, veniamo a conoscenza che il regno di Hyrule è stato devastato da Ganon proprio cent’anni prima. La minaccia del nemico è ancora viva, ma Zelda lo tiene imprigionato grazie a un sigillo, sortilegio però destinato a sparire a causa della potenza stessa di Ganon. Toccherà quindi a Link sconfiggere quattro Colossi, correre in aiuto di Zelda ed eliminare Ganon stesso.

La trama, all`apperanza banale e infantile, viene resa strugente e matura grazie a un contesto di gioco solido e da un gameplay rivoluzionario caratterizzato da una liberta` mai vista in precedenza. L`ambientazione e` fantastica, il mondo di gioco immenso, tutto esplorabile e ammirabile, la colonna sonora, alternata a momenti di silenzio caratterizzati solo da suoni ambientali, e` unica. L`esplorazione sta alla base del gioco stesso e permette al giocatore di perdersi nelle lande sconfinate di Hyrule, immergersi completamente, sognare.
ZBOTW e` un videogioco che si fa vivere, che emoziona perennemente il videogiocatore, emozioni vere, reali.

Potrei parlare per ore di questa meraviglia messa alla luce dalla “Grande N”, ma voglio solo limitarmi a dare una visione il piu possibile oggettiva dell`opera, tralasciando i sentimenti che ho provato personalmente nel giocarla e nel decidere di abbandonarla.

In conclusione, ZBOTW non e` solo un gioco che rivoluziona il medium, e` un gioco che puo permettere a tutti di capire la potenza espressiva ed emotiva di quella da molti considerata una nuova forma d`arte. ZBOTW e` un capolavoro contemporaneo, non in quanto prodotto l`udico di qualita`, ma in quanto forma d`arte stessa.
Con questo non voglio affermare che tutti i videogiochi sono arte, d’altronde non tutti i film sono opere d`arte e questo vale anche per tanti altri medium. Voglio solo affermare che ci puo essere art anche dove nemmeno te lo aspetti, e nel caso di questo videogioco, contestualizzato alla societa` che viviamo, siamo davanti a una vera e` propria rarita`.
Comprate Switch, giocate a Zelda Breath of the Wild, un gioco che non vi deludera` mai e riassumibile, a mio parere, con una semplice frase alla quale sono molto affezionato: “la vita insegna un sacco di cose”.