Di Danilo Napoli

Notti Magiche è uscito l’ 8 Novembre nelle sale italiane, con la regia di Paolo Virzì, già noto per “My name is Tanino”, “Il Capitale Umano”, “La Pazza Gioia”, da considerarsi ormai un maestro del nostro cinema, per la qualità e quantità di pellicole che ha scritto e diretto.

Virzì ha pensato e scritto questo film per rivivere e raccontare i suoi inizi, i suoi primi passi compiuti nella capitale del Cinema: ROMA, punto di riferimento per il cinema mondiale, soprattutto dagli anni 40 agli anni 60. Virzì però, si è voluto concentrare sulla fase decadente del nostro cinema, tutti i grandi maestri erano ormai anziani, puzzavano di vecchio e per i giovani aspiranti registi e sceneggiatori era difficile farsi strada, se non come “negri”, scrittori che non firmavano i loro copioni, a vantaggio di qualche vecchio maestro, ormai creativamente scaduto. Dipinge i maestri del tempo per come li ha conosciuti realmente, dimostrando di avere le palle quadrate e raccontarli per quello che realmente erano:  grandi intellettuali, spassosi stronzi, amanti delle tavolate e della caciara, ma così facendo, li ha totalmente rispettati.

Il film si svolge nella sudata e storica estate del 90, data clamorosamente indelebile, per via dei mondiali di calcio vissuti da Pese ospitante. E’ proprio durante la semifinale Italia – Argentina, che il film inizia e mentre gli italiani disperati assistono alla sconfitta della nazionale, ai calci di rigore, una macchina, cade giù nel Tevere, condotta, per così dire, da un uomo anziano già morto.  Il plot gira intorno tre aspiranti sceneggiatori: Eugenia, Antonio e Luciano, che arrivano a Roma per l’assegnazione del “premio Solinas”, un mese prima della fatale semifinale, questo ci porta a un’ analessi temporale, infatti il film quasi subito, torna indietro di un mese e ci narra le avventure dei tre ragazzi, dall’arrivo nella Capitale fino a ricongiungersi con l’episodio iniziale. In quel mese ne succederanno di cose, i ragazzi entrano in contatto, sin da subito, con i grandi maestri e le loro complessità culturali e sociali. I protagonisti toccano con mano le stranezze di quel mondo a tratti oscuro e seppur ognuno viva la sua personale avventura, i loro destini si intrecceranno comunque.

L’idea che sta alla base del film è ottima,ma la realizzazione risulta debole in molte fattispecie. Assistiamo a dialoghi a volte imbarazzanti, a volgarità reiterate e gratuite, forse già figlie del tempo, i tre ragazzi sembrano non fare mai la cosa giusta, fino quasi a infastidire. Per chi ama Virzì farà fatica a riconoscerlo.

Notti Magiche è il Virzì Noir, il suo lato oscuro, lo ha pensato come un romanzo di formazione ma ne è uscita una favola nera, senza molta magia. Ovviamente per ciò che riguarda la fattura tecnica del film, non si può non ammirare l’immagine resa calda e accogliente da una mirabile fotografia . Inoltre dopo tanti anni Virzì è tornato a fare da talent scout, lavorando con tre esordienti, chissà se porterà fortuna ai ragazzi. Da segnalare la presenza nel cast di Giancarlo Giannini, nei panni di un buffo e grottesco produttore cinematografico, personaggio che, come noterete,  tornerà parecchio utile all’intreccio cucito da Paolo Virzì.

Notti Magiche è il sogno infranto, il lato oscuro dell’autore, il piacere e l’urgenza di raccontare e raccontarsi, lo sguardo a un cinema irrimediabilmente sorpassato, quasi a sembrar decrepito. E’, attraverso i suoi protagonisti, illusione freschezza, disordine, complesso ed energia.

Non è assolutamente la miglior prova di Virzì, non è quello che si aspetta un suo ammiratore, ma è comunque un film che vale la pena guardare almeno una volta, per l’ambientazione storica scelta e perché nonostante non sia privo di imperfezioni, ha, come detto, alla base un’ottima idea e comunque qualcosa da dirci.

Buona Visione!!