Di Giorgia Moscarelli

Il 17 Novembre, presso l’Istituto “Testasecca” di Caltanissetta, ha avuto luogo l’evento “Agenda del Futuro” promosso dal Movimento “piùCittà”. Durante l’intera giornata, sono stati fatti presenti i limiti ed il potenziale di Caltanissetta e sono stati istituiti sei tavoli tematici attorno cui i protagonisti – singoli e Associazioni, cittadini di tutte le età – si sono confrontati ed hanno esposto le proprie idee inerenti alla nostra città, con l’intento di cooperare per la realizzazione di progetti che possano giovare al progresso di Caltanissetta. In apertura, il Dott. Piero Cavaleri e la Prof.ssa Marina Castiglione hanno evidenziato la necessità di costituire una Comunità nissena consapevole che abbia come obbiettivo una rinascita economica, culturale e demografica, premesso il rischio di marginalizzazione cui andiamo incontro. Alla luce del fatto che l’evento ha ottenuto un riscontro assolutamente positivo – data la numerosa partecipazione – ed è stato ampiamente pubblicizzato e successivamente riportato in diversi comunicati, ci si vuole ora soffermare su un dato di fatto emerso in tale occasione: la consistente presenza di giovani appassionati e competenti. Diverse Associazioni politiche e studentesche hanno preso parte al dibattito, proponendo idee che profumano di entusiasmo.

Chi ritiene che i giovani di oggi facciano parte di una generazione superficiale, alienata, cosiddetta “bruciata”, avrebbe dovuto prendere parte all’evento per ascoltare le parole di rabbia e speranza che questi ragazzi hanno speso per una città da cui non sembra vogliano effettivamente fuggire; per vedere nei loro occhi la luce delle loro smanie. Quindicenni, ventenni, venticinquenni hanno dialogato animatamente, forti della propria preparazione e consapevoli dell’importanza del loro ruolo per l’avvenire della nostra terra: ognuno con le proprie idee, ognuno con le proprie competenze. La giornata di sabato ha funto da finestra che affaccia su una realtà fresca ed energica che testimonia un fervore da tempo appiattito e che oggi si rigenera con i nuovi cittadini nisseni, coloro i quali rappresentano il frutto di una generazione antecedente distratta e “l’asso” che può permetterci di vincere l’ultima partita. Reti studentesche, nuove associazioni politiche, nuove testate giornalistiche testimoniano l’impeto di una gioventù cresciuta osservando i passi dei grandi e che ora si prepara alla ripresa della propria dignità, all’appropriazione ed all’esaltazione delle proprie risorse, alla costruzione del proprio futuro. E tutto ciò accade simultaneamente, in diversi contesti nisseni e con differenti propositi, cui fa da denominatore comune l’interesse collettivo di crescere insieme. Con innocente prepotenza ed educata eccitazione, il giovane nisseno ha lasciato la mano del genitore, cominciando a muovere i primi passi verso le necessità di Caltanissetta, che ha accettato di raccogliere. E lo ha fatto noncurante dei diversi schieramenti politici, dei diversi interessi, forse capendo e dimostrando per la prima volta che il cittadino di Caltanissetta è in primo luogo “cittadino nisseno”, membro di una comunità che vuole emergere in toto. Vediamo, così, ragazzi di orientamenti politici diversi e di età differenti dialogare senza il pregiudizio che ha alienato i nostri genitori, senza l’incoerenza che ha generato la sfiducia che ci caratterizza; li vediamo crescere l’uno accanto all’altro, consci di condividere un destino sciupato che vogliono adesso nutrire con la cultura, la passione e la competenza. Sono i nuovi grandi, la prima risorsa, l’ultima speranza. Il futuro chiama la gioventù e questa sembra rispondere prontamente, diversamente dai luoghi comuni che la identificano troppe volte come “effimera”. Nuovi boccioli si sono schiusi: Caltanissetta non marcirà.