di Luigi Garbato

In questo clima di paura del diverso, preme informare sulla inaugurazione, avvenuta sabato 27 ottobre 2018 , del Museo Diocesano del Seminario Vescovile “G. Speciale” la mostra fotografica “Re-velation”. Si tratta della mostra evento che renderà imperdibile una visita a Caltanissetta nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. Il termine della mostra infatti è fissato al 27 gennaio 2019.

L’esposizione delle opere fotografiche dell’artista Carla Iacono è già stata ospitata in altri musei italiani, tutti aderenti all’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI): il Museo Diocesano di Genova, il Museo Diocesano Tridentino di Trento, il Museo del Duomo di Fidenza. Si tratta quindi di una sorta di “staffetta culturale” volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, divenuto attualissimo negli ultimi mesi, del multiculturalismo.

Nello specifico, il tema affrontato è quello della manipolazione delle differenze culturali, utilizzando come oggetto di analisi il velo. Del velo delle donne islamiche si discute animatamente da anni, addirittura con sentenze della Corte di Giustizia Europea, come se si trattasse di un fenomeno estraneo alla cultura europea. Il velo in realtà fa parte di un codice d’abbigliamento che il mondo occidentale ha a lungo utilizzato, ma di cui ha perso memoria. Basti pensare alla Velata di Raffaello conservata a Palazzo Pitti o alle cuffie delle contadine bretoni di Gauguin, esempi scelti per indicare una lunga tradizione che ha visto il velo presente nella moda femminile europea.

La mostra espone venti immagini fotografiche in cui il velo – principalmente hijab islamici, ma anche veli cattolici, ebraici e foulard dell’Europa dell’Est – è declinato in diversi modi, con richiami alle differenti culture che lo hanno prodotto. Modella dei ritratti è la figlia dell’artista, Flora: alcune opere rimandano alla ritrattistica del Seicento e dell’Ottocento, a volte con citazioni esplicite a uno specifico dipinto. Non è difficile individuare accostamenti ai meravigliosi ritratti femminili della tradizione fiamminga e olandese, da Petrus Christus a Jan Vermeer.

Con la mostra “Re-velation” l’artista non prende posizione sul velo, ma scava nella storia per rivelarne tutta una serie di significati e valenze, nel pieno rispetto delle somiglianze e delle differenze tra le culture. In quest’Anno Europeo della Cultura è importante riscoprire le diverse anime culturali che compongono il ricco bagaglio di civiltà che caratterizza l’Europa, sempre più affannosamente in cerca di una identità comune. Che a proporre questa riflessione siano i musei diocesani, in cui il velo di Maria Vergine è “di casa”, è un segnale di grande apertura alle culture “altre”, nel solco della tradizione ecumenica ravvivata e coltivata dalla Chiesa Cattolica negli ultimi 60 anni.

L‘invito è dunque a visitare la mostra senza pregiudizi, lasciandosi sedurre dalla bellezza delle immagini, dalle suggestioni che evocano, interrogandosi sul valore del multiculturalismo, che a giudizio di chi scrive è ricchezza, crescita e progresso.